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GIU
7 giugno 2018 – 7 ottobre 2018
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Arte contemporanea da Cina, Giappone, Malesia, Repubblica di Corea, Taiwan e Thailandia La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 7 giugno al 7 ottobre, presenta “Tell Me a Story: Locality and Narrative”. Mostra a cura di Amy Cheng e Hsieh Feng-Rong che espone artisti da tutta l’Asia portandoli a condividere 12 storie legate ad altrettante culture regionali, e a tracciarne l’evoluzione fino all’era moderna. “Tell me a story” è la seconda mostra che nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e il Rockbund Art Museum di Shanghai dopo “Walking on the fade out lines, opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo” presentata al RAM dal 24 marzo al 27 maggio 2018. Attraverso l’esplorazione dei legami personali fra artista e ambiente, ogni opera dipinge molteplici sfaccettature della vita locale, rivelando allo stesso tempo un lato dell’Asia che spesso resta invisibile e impercettibile. Benché provenienti da diversi luoghi e culture, queste storie creano fra loro un rapporto che è tanto armonico quanto è contrastante. Ognuna propone infatti una diversa saga locale, e tuttavia manifesta una storia più profonda e condivisa, mettendo in luce tutta la complessità dell’esistenza “sul terreno” nelle società asiatiche contemporanee.
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23
MAG
Dal 1° al 30 giugno torna Lunathica – Festival Internazionale di Teatro di Strada, un festival diffuso a due passi da Torino e dalla Reggia di Venaria, immerso nelle bellezze paesaggistiche del Canavese e delle valli montane, unite dalla nuova pista ciclabile del progetto Corona Verde della Regione Piemonte. Lunathica quest’anno propone 15 serate con 25 compagnie provenienti da Canada, Spagna, Argentina, Messico, Francia, Slovacchia, Nuova Caledonia, Israele, Svizzera, Italia, Stati Uniti e Austria, 15 primenazionali, 11 date uniche in Italia e 5 prime regionali.
Strade, piazze, cortili verranno ridisegnati da performance capaci di far commuovere, divertire ed emozionare il pubblico, il cui trend di crescita positivo testimonia il diffuso apprezzamento del Festival. Portare lo spettacolo in contesti inconsueti è una delle vocazioni del Festival e sarà estremamente emozionante e suggestivo trovarsi anche quest’anno (23 giugno a Nole) immersi nella natura e nella cornice dell’oasi naturalistica “I Gorét” (un magnifico bosco nel cuore dell’area naturale, collegata al comune di Nole attraverso la pista ciclabile Corona Verde Stura) che si riconferma come il perfetto contesto bucolico in cui ricreare atmosfere di grande suggestione. A calarsi nella rigogliosa natura dei Gorét sarà lo spettacolo Mulïer, della pluripremiata compagnia catalana di danza urbana Maduixa.
Quì il video dell’edizione 2018
INGRESSO GRATUITO
Tutti gli spettacoli si terranno anche in caso di pioggia, presso location al coperto
Balangero – 1° giugno
Lanzo Torinese – 2 giugno
Torino – 2 giugno (evento off)
San Francesco al Campo – 8/9 giugno
Fiano – 14 giugno
San Maurizio Canavese – 15/16 giugno
Nole – 22/23 giugno
Ciriè – 28/29/30 giugno
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29
MAR
SUSAN HILLER,
Social Facts
A cura di Barbara Casavecchia
29 marzo – 24 giugno 2018
Social Facts (Fatti Sociali) è il titolo scelto da Susan Hiller per la sua mostra alle OGR. Nasce da un’espressione che l’artista usa spesso per descrivere i materiali su cui basa il proprio lavoro, cioè gli artefatti culturali della nostra società.
Hiller (nata nel 1940 negli USA, vive e lavora a Londra dagli anni Sessanta) è una delle artiste più influenti della sua generazione. Con le sue pionieristiche installazioni, videoproiezioni multischermo, opere sonore, “ricerche di gruppo”, fotografie e sculture, progetti interattivi online, scritti e conferenze, Hiller focalizza da quasi cinque decenni la propria attenzione su ciò che è “altro” e spesso relegato ai margini della sfera pubblica. Hiller dice: “Ciò che m’interessa è invisibile. Non in senso letterale, ma perché nessuno vi presta attenzione e di conseguenza non si vede”.
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13
MAR
Abbiamo voluto sondare la soddisfazione dei nostri clienti principali per verificare se stiamo facendo un buon lavoro.
Il questionario è stato fatto in maniera anonima ed è per noi impossibile risalire a chi ha risposto per lasciare la massima obbiettività a tutti
Grazie della collaborazione
Quì sotto il link per accedere ai risultati
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09
MAR
Progetto realizzato grazie alla collaborazione tra Museo Egizio, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Musei Reali e Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino. La riflessione su un tema di stringente attualità quale la distruzione sistematica e consapevole del patrimonio culturale ha indotto tre istituzioni torinesi – i Musei Reali, il Museo Egizio e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – a dar vita a un progetto espositivo dal titolo Anche le statue muoiono (mutuato dal documentario del noto regista francese Alain Resnais e di Chris Marker). Le opere saranno ospitate nelle sedi delle tre realtà proponenti creando così un filo che attraversa, anche fisicamente, la città di Torino e rivolgendosi a pubblici diversi che potranno così entrare in dialogo. Ai curatori delle tre realtà coinvolte si affianca la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino e in particolar modo del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino, diretto da Stefano de Martino.
L’obiettivo è far dialogare opere d’arte di differenti epoche e provenienti da contesti geografici diversi attorno a un tema trasversale come quello della distruzione, quindi parallelamente della conservazione e protezione, del patrimonio culturale. La sfida più rilevante di un progetto come questo è far coesistere collezioni di istituzioni tra loro profondamente eterogenee per far in modo che possano rispondere a domande quali: qual è il ruolo di un patrimonio storico-artistico nei processi di costruzione dell’identità culturale di un popolo? Quali sono gli effetti di una devastazione così estrema sul senso di appartenenza, sull’idea di tradizione e condivisione, sulla possibilità di concepirsi come un insieme? Su quali basi si può costruire un futuro, se le tracce del proprio passato sono state sistematicamente obliterate? Come si può concepire un’idea di riparazione, di riconciliazione? La mostra Anche le statue muoiono vuole tentare di rispondere a queste domande attraverso il dialogo tra opere d’arte contemporanee, antiche e materiale documentario fotografico.
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03
NOV
AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani e OGR – Officine Grandi Riparazioni annunciano un convegno internazionale pensato per affrontare una riflessione trasversale sui musei d’arte contemporanea e sui cambiamenti radicali nei modi di produrre e fruire le opere d’arte.
Il 3 e il 4 novembre 2017, alle OGR di Torino, Museums at The ‘Post-Digital’ Turn si articolerà in sette diversi momenti di approfondimento con lecture, presentazioni e una sessione scientifica con panel e contributi di esperti provenienti da prestigiose Università e Istituti Internazionali.
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03
NOV
Anche quì ci siamo ocuupati degli allestimenti audiovisivi garantendo ad un nostro affezionato cliente il massimo della qualità e accuratezza nella ricerca del risultato richiesto.
Come una falena alla fiamma (Like a Moth to a Flame) è il titolo del grande progetto espositivo realizzato in collaborazione da OGR-Officine Grandi Riparazioni e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che inaugurerà il prossimo 3 novembre nelle sedi delle due istituzioni torinesi. Come una falena alla fiamma è un progetto ambizioso, firmato da tre curatori internazionali d’eccezione, chiamati a lavorare insieme per la prima volta confrontandosi con la città di Torino e il suo importante patrimonio artistico: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della rivista inglese Art Review, e l’artista britannico Liam Gillick.
La mostra si pone l’obiettivo di creare un ritratto della città di Torino a partire dagli oggetti che la città stessa e i suoi residenti hanno collezionato. Come una falena alla fiamma si articola in un percorso attraverso la Collezione della Fondazione per l’arte Moderna e Contemporanea CRT e della Collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in dialogo con un nucleo di opere conservate in alcune delle maggiori istituzioni museali pubbliche della città, tra cui il Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO – Museo d’Arte Orientale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Castello di Rivoli, che, per l’occasione, verranno esposte alle Officine Grandi Riparazioni e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in un gioco di contaminazioni reciproche tra opere d’arte contemporanea e opere dei secoli passati.
La contaminazione tra linguaggi diversi continuerà anche in alcune delle sedi museali coinvolte: il Museo Egizio e Palazzo Madama diventeranno infatti sedi espositive d’eccezione per alcune opere contemporanee.
La mostra sfrutta, come punto di partenza per indagare i concetti di rinascita e rinnovamento, la coincidenza di una nascita e due anniversari: l’inaugurazione di OGR, il venticinquesimo anniversario della collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e il sessantesimo anno dalla fondazione dell’Internazionale Situazionista dopo un incontro ad Alba, non lontano da Torino.
Con più di 70 opere d’arte contemporanea e centinaia di artefatti da varie collezioni torinesi, Come una falena alla fiamma riflette sull’importanza delle passioni private e delle ossessioni
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01
NOV
Apre la mostra di arte contemporana alle OGR in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
abbiamo progettato e realizzato le soluzioni tecnologiche audiovisive della mostra con pezzi di grande qualità e rilievo artistico
Come una falena alla fiamma, Like a Moth to a Flame, è il titolo del grande progetto espositivo realizzato in collaborazione da OGR-Officine Grandi Riparazioni e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e che inaugurerà il prossimo 3 novembre nelle sedi delle due istituzioni torinesi. Come una falena alla fiamma è un progetto ambizioso, firmato da tre curatori internazionali d’eccezione, chiamati a lavorare insieme per la prima volta confrontandosi con la città di Torino e il suo importante patrimonio artistico: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della rivista inglese Art Review, e l’artista britannico Liam Gillick.
La mostra si pone l’obiettivo di creare un ritratto della città di Torino a partire dagli oggetti che la città stessa e i suoi residenti hanno collezionato. Come una falena alla fiamma si articola in un percorso attraverso la Collezione della Fondazione per l’arte Moderna e Contemporanea CRT e della Collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in dialogo con un nucleo di opere conservate in alcune delle maggiori istituzioni museali pubbliche della città, tra cui il Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO – Museo d’Arte Orientale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea, che, per l’occasione, verranno esposte alle Officine Grandi Riparazioni e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in un gioco di contaminazioni reciproche tra opere d’arte contemporanea e opere dei secoli passati. La contaminazione tra linguaggi diversi continuerà anche in alcune delle sedi museali coinvolte: il Museo Egizio e Palazzo Madama diventeranno infatti sedi espositive d’eccezione per alcune opere contemporanee.
Artisti in mostra: Pawel Althamer, Lina Bertucci, Janet Cardiff & George Bures Miller, Maurizio Cattelan, Gianni Colombo, Enrico David, Tacita Dean, Guy Debord, Georges Demenÿ, Cecil B. Evans, Valie Export, Hans-Peter Feldmann, Katharina Fritsch, Giuseppe Pinot Gallizio, Liam Gillick, Liz Glynn, Guan Xiao, João Maria Gusmão e Pedro Paiva, Rachel Harrison, Mona Hatoum, Thomas Hirschhorn, Damien Hirst, Carsten Höller, Marine Hugonnier, Pierre Huyghe, Ragnar Kjartansson, Barbara Kruger, Louise Lawler, Sherrie Levine, Liu Wei, Sarah Lucas, Mark Manders, David Medalla, Shirin Neshat, Catherine Opie, Lari Pittman, Paola Pivi, Charles Ray, Tobias Rehberger, Thomas Ruff, Collier Schorr, Tino Sehgal, Simon Starling, Hito Steyerl, Wolfgang Tillmans, Nanni Valentini, Adrian Villar Rojas, Jeff Wall, Rachel Whiteread, Cerith Wyn Evans, Yang Fudong, Artur Zmijewski.
Quando:
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24
SET
Ecco una novità carina per ritrovare i piccoli (e grandi) oggetti quotidiani, il TrackR bravo è un localizzatore Bluethoot che sfrutta il GPS dei dispositivi vicini.
Come funziona: questo piccolo TAG, grande più o meno come una moneta da due euro, si associa all’App del vostro dipositivo mobile (iOs o Android) via Bluethoot, dopo pochi istanti il sistema vi geolocalizza e vi abbina al tag, il gioco è fatto! Ora se smarrite il dispositivo (ad esempio, agganciato alle chiavi di dell’auto), potete tramite il votro cellulare farlo suonare o, viceversa, se non trovate il telefono, tramite un piccolo pulsante sul tag, far suonare il telefono (anche in modalità silenzioso).
Quando telefono e tag perdono il contatto wireless, sfruttando il GPS del vostro dispositivo mobile, il sitema di gestione geolocalizza il punto di distacco; questo vi permetterà, tramite la app, di ritornare nel punto dove vi siete separati. Un ulteriore chicca sta’ nel fatto che quando un utente TrackR si trova nelle vicinanze dell’oggetto da te smarrito ricevi un aggiornamento GPS della posizione.
Pensandoci bene è un po’ inquetante, ma visto che ormai, chiunque abbia con se o vicino un dispositivo mobile è tracciabile perchè non sfruttare a nostro vantaggio questo bel gadget?!
Buon divertimento .
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24
LUG
Ciao a tutti,
ormai siamo agli sgoccioli, ancora questa settimana e poi andremo in vacanza fino a fine agosto.
Grazie a tutti di tutto
Chi avrà bisogno di noi potrà contattarci tramite i soliti canali e, per le urgenze, sui cellulari.
BUONE VACANZE a TUTTI!!!
Paolo
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